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Campania’s changing face - 16 Gen/25 Feb - Fnac Milano

Uno schiaffo in pieno volto, di quelli che si danno quando si perdono i sensi.
La mostra fotografica Campania’s changing face, allestita alla Fnac di Milano dal 16 Gennaio fino al 25 Febbraio, fa proprio questo. Ricorda al visitatore, sia esso curioso, consapevole, sprovveduto, che “l’emergenza rifiuti” dei mesi scorsi vissuta dalla Campania é stato il sintomo di un problema radicato che i più hanno conosciuto solo col clamore mediatico. Ricorda che loro, i rifiuti -solidi urbani e sociali umani- sono ancora tutti là.
Durante “l’emergenza rifiuti” la Campania ha preso coscienza di aver cambiato volto. La terra napoletana, nell’immaginario collettivo una terra ricca di risorse e di bellezze naturali, è oggi diventata una mappa dei nostri scarti, una visione del futuro e il prezzo del nostro sviluppo parole dell’autore Antonio Zambardino.
Qui a Milano, a pochi chilometri di distanza, lo stupore nato tra la gente alle notizie di cronaca di quei mesi ha innescato un vortice di riflessioni sfocianti in frasi incredule, accusatorie, perentorie: “ma io non riesco a capire come mai non si riesca a stoccare i rifiuti come “qui da noi”…“. Come se si parlasse di un altro paese, come se non fossimo tutti coinvolti. E allora mantieni la pacatezza necessaria ed inizia a spiegare il “perché”.
Anche io mi sono beccata il mio ceffone, pur essendo napoletana. Anche io avevo messo a riposo la parte di me che pensa ai problemi della mia terra.
Gli enormi geoteli fotografati da Zambardino, che tengono a dormire le montagne di spazzatura, schiacciata e interrata affinché non ne possa più uscire. Le proteste civili contro le riaperture delle discariche a Pianura, a cui sono dedicati i colori intensi della notte tesi ad avvolgere i volti provati della Campania mutante.
Zambardino non lascia spazio all’immaginazione: si può sentire l’odore frizzante delle montagne brillanti di verde che sembrano innalzarsi orgogliose, mentre fanno da sfondo all’olezzo ed al grigio appannato dei cumuli sotto di loro. I due volti della Campania. Le enormi, improvvisate, cave di raccolta rifiuti sotto il cielo turbato di ottobre. Le foto che mostrano un paesaggio che cambia e che allo stesso tempo non vuole lasciarsi strappare così facilmente la sua magia, la sua poesia.

Campania's changing face
dal 16 gennaio al 25 febbraio
Galleria Fnac Milano - via Torino ang. Via della Palla
Lun-sab: 9.30-20; Domenica: 10-20

Biografia di Antonio Zambardino

Nato a Roma nel 1981, Antonio Zambardino si diploma in Fotografia e Grafica all’Istituto Europeo di Design di Roma. Nel 2004 espone la mostra personale “Città manifesta” presso la galleria La Porta Blu Gallery. Il lavoro viene pubblicato da C: CUBE, rivista specializzata in approfondimenti sociologici, redatta da Nello Barile, ordinario di Sociologia. Nel 2005 lavora come volontario presso Neve Habeduim, Centro per la preservazione dell’eredità Beduina in Israele a Carmel City (Haifa); collabora con associazioni culturali a Betlemme, pubblicando foto su peacereporter.it. In seguito lavora come fotografo free lance a Roma. Nel 2006 in Azerbaijan realizza un progetto fotografico sulla condizione dei profughi azeri dispersi nel paese. Le fotografie vengono esposte nel maggio 2008 a Teheran, nella prima edizione della Biennale di Arte Iraniana. Tra l’ottobre 2007 e l’aprile 2008 si specializza in post- produzione fotografica presso Claudio Palmisano e Daniele Coralli lavorando nei laboratori romani 10Bphotography e Bottega dell’Immagine. Nel maggio 2007 vince il premio “Archispi” (Sez. Colore), istituto della Camera di Commercio di Treviso. Nell’inverno del 2007 inizia una lunga documentazione fotografica dell’ex ospedale Regina Elena, abitato da un gruppo molto vasto di militanti dei “movimenti per la casa e il diritto all’abitare”. Il lavoro è pubblicato in parte da Panorama. Nella primavera 2008 inizia a seguire la crisi dei rifiuti a Napoli, pubblicando foto su Vanity Fair e L’Espresso. Vive e lavora tra Napoli e Roma.

Cannellina


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