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Domenica 03 Febbraio - O’ CALAPRANZ

regia Salvatore Cantalupo
traduzione in napoletano de Il Calapranzi di Harold Pinter
con Rocco Giordano, Mario De Masi e Fiorenzo Madonna


In un seminterrato due uomini sono in attesa di ricevere ordini. Pare che in questo consista il loro mestiere.
Ben, irruento ed elusivo, trascorre il tempo leggendo un giornale mentre Gus, tra i due sicuramente il più timido, pone all’altro domande che però non trovano mai risposta.
Dal piano superiore, attraverso un calapranzi, i due comunicano con l’esterno da cui arrivano ordini apparentemente fuori luogo.
Il vuoto comunicativo tra i due e tra questi e il livello superiore rappresenta la metafora dell’impossibilità di comunicare a pieno all’interno della nostra società.
La scelta del napoletano ha lo scopo, infatti, di rendere palese e senza tempo l’incomunicabilità sociale che viviamo.
I due personaggi s’intendono solo quando si ripetono tra loro il protocollo della procedura prestabilita.

"Sento molto attuale questo testo, con i tempi che viviamo. Incertezze, tradimenti, pugnalate alle spalle. La traduzione in lingua napoletana è venuta anche spontanea, il napoletano infatti s’è legato alla voce e ai corpi degli attori in un modo molto naturale, riempiendo le pause e i silenzi di significati “oltre “, ricchi di vita."
Salvatore Cantalupo


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