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Pompei, elezioni: 4 coalizioni di centro e nessuna falce e martello

Pompei. Le dinamiche elettorali in questi giorni sono un vortice di dichiarazioni e scissioni. Gli schieramenti ormai si definiscono tutti o di centro destra o di centro sinistra, ma in realtà sarebbe più corretto parlare di tanti diversi schieramenti di centro, dal momento che a tutt’ora fra i possibili cartelli elettorali non figura nessun simbolo con la falce e martello, né tanto meno un simbolo di destra, quale che sia. In questo momento i nomi sicuri per concorre alla poltrona di Sindaco sono quelli di Claudio D’Alessio, Giuseppe Tortora, Giuseppe Tucci e Michele Genovese. Sia per il centro destra che per il centro sinistra si profila dunque una battaglia interna prima che elettorale. Analizzando gli schieramenti, infatti, è evidente che queste prime quattro candidature sono tutte figlie di scissioni interne alle compagini politiche. Le liste che appoggiano l’attuale sindaco D’Alessio – “Partito Democratico”, “Impegno Democratico”, “Centro Democratico”, “Unità e Democrazia”, “Federazione dei Cristiano Popolari”, “Movimento Popolare”, “Popolari per Pompei”, “Di Pietro Italia dei Lavori”, “Udeur Popolari” – sono capitanate dagli stessi soggetti politici che fino a pochissimo tempo fa affiancavano Giuseppe Tortora nel suo ruolo di consigliere provinciale in quota centro sinistra. Ecco invece la prima netta scissione, dal momento che proprio Giuseppe Tortora ha scelto di candidarsi alla poltrona di Sindaco con l’appoggio dell’ “UDC”, che attualmente è una forza di maggioranza in Consiglio Comunale. Tortora, inoltre, potrà contare sull’appoggio di alcune liste civiche come “Insieme per Pompei”, “Democratici Riformisti”, “Alternativa Pompeiana”, “La sinistra democratica” ed “Il Cittadino”. Quali equilibri si sono rotti dunque all’interno del centro sinistra, e soprattutto dov’è finita “Rifondazione Comunista”?
D’altro canto il centro destra pompeiano, capace da circa quindici anni di uscire sconfitto già al primo turno delle elezioni amministrative in una città in cui l’esito delle politiche lo vede sempre in testa per numeri di voti ottenuti, non è da meno e anche quest’anno sta offrendo ai cittadini un’immagine a dir poco caotica. Circa sei mesi fa fu annunciata, infatti, la candidatura di Nino Coccoli poi smentita da Giuseppe Tucci, presunto reggente di “Forza Italia”. Di lì a poco un altro manifesto di ispirazione “Pdl” affermò che mai avrebbe visto la luce la candidatura proprio di Giuseppe Tucci a Sindaco di Pompei, rappresentando egli stesso il passato di una Pompei che non doveva ritornare. Appena una settimana fa inoltre Arturo Sorrentino, esponente di “Alleanza Nazionale” ed assessore comunale, auspicava la candidatura di una personalità forte alla guida della coalizione, ponendosi anche lui fra i papabili ma escludendo Michele Genovese. Risultato? I manifesti ufficiali per il centro destra in questo momento presentano per il “Popolo delle Libertà”, manco a dirlo, Michele Genovese mentre un altro schieramento formato da “Alleanza di centro per la libertà”, “Partito dei Pensionati” ed “Unione democratici Pompei” propone come candidato sindaco, manco a ridirlo, Giuseppe Tucci il quale, dimenticando il suo burrascoso passato da reggente della città mariana, ha tuonato tramite manifesti elettorali contro il “processo involutivo della città, le insicurezze ed incertezze dei cittadini, i ricatti, i soprusi, le prepotenze e la violenza coercitiva” a cui sarebbero sottoposti oggi giorno i pompeiani. Il passato, si sa, si dimentica sempre troppo in fretta. Da oggi alla presentazione ufficiale delle liste elettorali, di sicuro, potrà succedere ancora di tutto.

Alessio Arpaia

(www.capitoloprimo.it)


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