- Official site - 
Header Pompeilab
Benvenuto a LhxdqDgcjNRQoyb, ultimo utente registrato il 01-04-2024

Istanbul: allo Shakhtar l’ultima Coppa Uefa della Storia

Istanbul: allo Shakhtar l’ultima Coppa Uefa della Storia

Istituita nel 1971 in luogo dell’antica Coppa delle Fiere, la UEFA Cup, con l’edizione del 2008-2009 vinta ai supplementari dallo Shakthar Donetsk il 20 maggio 2009, può considerarsi una competizione calcistica del passato! Organizzata dalla UEFA, è riservata alle squadre classificatesi nei rispettivi campionati nazionali, immediatamente dopo la squadra o le squadre che hanno diritto di partecipare alla “coppa con le orecchie”, la Champions League, e dal 1999, con l’abolizione della Coppa delle Coppe, anche le vincitrici (o le finaliste sconfitte) delle varie coppe nazionali. Intertoto, coefficiente Uefa, preliminari e finale unica ( Parigi 1998 Inter-Lazio 3-0) sintetizzano le più significative variazioni al vecchio regolamento. Le squadre che hanno vinto più volte la Coppa UEFA ( 15 kg di argento, senza manici, poggiati su una base di marmo giallo, disegnata e realizzata dai laboratori Bertoni di Milano in occasione della finale del 1972) sono la Juventus FC, il FC Internazionale e il Liverpool FC, che vantano tre successi a testa. La prima squadra a sollevarla è stato il Tottenham nel 1972, nella finale tutta inglese con il Wolverhampton. La prima italiana a vincerla, siamo nel 1977, Juventus, in finale contro l'Athletic Bilbao. Nel successivo decennio la competizione la coppa Uefa è teatro di grande calcio, e vede affermarsi grandi squadre: il Real Madrid (ben due successi consecutivi) e il Napoli di Diego Armando Maradona (17 maggio 1989 Stoccarda-Napoli 2-1). Il successo del grande Napoli di quei tempi apre il dominio delle squadre italiane che durerà per tutti gli anni Novanta (8 trofei vinti su 11). Nel 2000, con l'allargamento della Champions League fino a quattro squadre per le nazioni ospitanti i campionati più importanti, la Coppa delle Coppe viene abolita e anche la Coppa UEFA subisce un ridimensionamento. Nazioni come l'Italia, la Spagna, e l'Inghilterra, si trovano spesso a qualificare con successo quattro squadre alla Champions e a relegare quindi in Coppa UEFA le quinte e seste classificate e la vincitrice della coppa nazionale, che però non di rado risulta già qualificata in Champions così come la finalista perdente, mandando quindi in UEFA la settima classificata. Neanche l'introduzione di una fase a gironi, dalla stagione 2004-05, riesce a risollevare particolarmente le sorti della competizione. In questo decennio non c'è gloria per le italiane in questa competizione, che spesso la snobbano facendoci giocare le riserve o comunque le seconde linee: nel 2000 e nel 2001 nessuna va oltre gli ottavi, nel 2002 le due milanesi (Milan e Inter) giungono in semifinale, nel 2003 la Lazio giunge in semifinale, nel 2004 l'Inter (reduce dalla Champions) è fuori ai quarti. Sorprendente invece è il cammino del Parma dei giovani nel 2005: nonostante una squadra drasticamente ridimensionata a causa del crac Parmalat, e costretta alla lotta per la salvezza in campionato, in coppa le seconde linee giungono fino in semifinale, dove vengono eliminate dal CSKA Mosca, poi vincitore del trofeo, al termine di una gara movimentata alla quale seguiranno polemiche a causa del lancio di un razzo diretto al portiere parmense Luca Bucci (ora al Napoli). Nel 2009 nessuna va oltre i quarti, nonostante la presenza dei pluricampioni europei del Milan, che però non hanno mai vinto questa competizione ed erano motivati a farlo per poter entrare nell'esclusivo club delle squadre in grado di vincere ogni competizione (premiati con la Targa UEFA), facesse ben sperare per un possibile ritorno del trofeo in Italia dopo 10 anni. L'ipotesi di successo del Milan è sfumata dopo l'eliminazione per la regola delle reti in trasferta nei sedicesimi di finale contro il Werder Brema (reduce dalla Champions, dove ha battuto l'Inter). Nei quarti la squadra tedesca ha eliminato anche l'Udinese.


IL PRESENTE

Storico Shakhtar

Fanno festa gli ucraini dello Shakhtar del marpione Mircea Lucescu, ed è gioia vera per una nazione intera visto che l' Ucraina mai aveva alzato il trofeo e da ben 23 anni (Dinamo Kiev campione in coppa delle Coppe) non vedeva una sua squadra sul tetto d' Europa. Un successo meritato che conferma il buon lavoro sia dell' ex tecnico di Inter e Brescia che di una società che, con grande oculatezza, ha saputo pescare talenti nascosti in Brasile (Fernandinho e Jadson su tutti), mescolandoli all' esperienza europea di giocatori tatticamente disciplinati come Chygrynskyy, Srna, Lewandoski ed Hubschmann. Il Werder torna a casa da Istanbul con tanta amarezza per la prima coppa europea svanita e con una valigia ricca di rimpianti. Chissà forse con Diego e Hugo Almeida in campo (erano squalificati) la storia sarebbe potuta essere diversa.


L’ULTIMO TABELLINO

SHAKHTAR-WERDER 2-1

Shakhtar (4-2-3-1)

Pyatov 5,5; Srna 7, Kucher 6,5, Chygrynskyy 6,5, Rat 6,5; Lewandowski 6,5, Fernandinho 6,5; Ilsinho 7 (9' pts Gai 6), Jadson 7,5 (7' sts Duljaj sv), Willian 6,5; Luiz Adriano 7,5 (44' st Gladkiy 6).

A disp. Khudzhamov, Ischenko, Chyzhov, Moreno.

All. Lucescu

.
Werder (4-4-1-1)

Wiese 6; Fritz 6,5 (5' pts Pasanen 6), Prodl 5,5, Naldo 6,5, Boenisch 6; Niemeyer 6 (13' pts Tziolis sv), Frings 6, Baumann 6, Ozil 6; Rosenberg 5,5 (33' st Hunt 6); Pizarro 6.

A disp. Vander, Tosic, Vranjes, Harnik.

All. Schaaf


Arbitro: Medina Cantalejo (Spa) 6.
Reti: 25' pt Luiz Adriano (S), 35' pt Naldo (W), 7' pts Jadson (S)
Note: ammoniti Frings, Srna, Lewandowski, Fritz, Ilsinho, Tziolis, Boenisch. Recupero 2' pt, 3' st, 0' pts, 2' Spettatori 50.000 circa.


La riforma del 2009

Le riforme delle competizioni europee volute dal presidente dell'UEFA, Michel Platini hanno letteralmente trasformato la UEFA CUP in UEFA Europa League. La lista di accesso sarà quasi completamente uniformata e prevederà un numero fisso, indipendente dal ranking, di tre squadre per ogni nazione di cui una la vincitrice della coppa nazionale, se non ammessa in Champions. Solo sei nazioni sfuggiranno alla suddetta regola: da un lato la settima, l'ottava e la nona del ranking che godranno di una quarta società ammessa, e dall'altro i microstati di Repubblica di San Marino, Liechtenstein ed Andorra che qualificheranno unicamente le detentrici delle rispettive coppe nazionali. Tre società premiate per il loro fair play guadagneranno anch'esse un pass per la manifestazione. Nessuna squadra, eccetto l'eventuale detentrice non qualificatasi per la Champions, sarà esentata dai preliminari, che si struttureranno su ben quattro turni. Il turno di accesso, differenziato anche fra squadre della stessa nazione, dipenderà dal merito sportivo acquisito: per i tre campionati maggiori, attualmente la Premiership, la Liga e la Serie A, si avranno due posti all'ultimo preliminare ed assegnati alle quinte classificate e alle vincitrici delle coppe nazionali, mentre la sesta classificata di turni preliminari ne dovrà affrontare due. All'ultimo turno preliminare avranno accesso anche le perdenti del penultimo turno di qualificazione alla Champions, mentre le società che falliranno all'ultimo gradino l'ingresso nella massima competizione continentale entreranno direttamente in Europa League. Questo lungo percorso individuerà le 48 squadre che daranno vita alla fase a gironi mutuata nella sua struttura da quella di Champions. Alle ventiquattro qualificate si aggiungeranno le terze dei gruppi di Champions, e a questo punto la competizione continuerà ad eliminazione diretta, fino alla finale secca. È prevista la vendita centralizzata dei diritti televisivi, cioè più stagioni ad una singola azienda.


A cura di Bardamù


Commenti (0)       Foto (10)       Video (0)       Audio (0)


Torna indietro

 
©2008 Pompeilab.com Tutti i diritti riservati - Webmaster