- Official site - 
Header Pompeilab
Benvenuto a LhxdqDgcjNRQoyb, ultimo utente registrato il 01-04-2024

Speciale Musica: Trainwreck Riders – The Perch

I Trainwreck Riders sono spesso etichettati dalla critica come gruppo “Cowpunk”, riferendosi a quel genere musicale che nasce dall'incontro tra il punk-rock e il country. Ma, secondo il mio modesto parere, il trio di San Francisco è solamente un gruppo low-fi di prestigio, in grado di unire la libertà e la voglia di evadere della country music con la rabbia del punk-rock. Ma, ovviamente, l'etichetta non fa altro che inscatolare la musica e la creatività di un gruppo senza spiegare dettagliatamente il risultato. “Safety of a back”, il brano d'apertura di “The Perch”, inizia con un trascinante ritmo di chitarra e batteria, melodico e, allo stesso tempo, duro. “Don't you know”, per fare un altro esempio, invece, mostra il lato acustico e country del gruppo, è una semi-ballad che guarda un po' a Neil Young e un po' ai Clash. Ho volutamente preso in considerazione due canzoni totalmente opposte per cercare di spiegarvi quel che andrete ad ascoltare. Forse “The Perch” non è un capolavoro ma, sicuramente, ci troviamo di fronte ad un lavoro interessante che, pur avendo diversi punti di riferimento (Dinosaur Jr., Creedence Clearwater Revival, Bob Dylan, per citarne alcuni), riesce a sviluppare una propria prospettiva che potrebbe condurre lontano i tre ragazzi di San Francisco. I Trainwreck Riders, vi posso assicurare, sono una gradevole sorpresa e “The perch” riesce ad essere romantico, grintoso, riflessivo e rilassante allo stesso tempo. Tutto ciò è dovuto al loro stile originale, che non strizza l'occhio al mainstream ma che riesce a conquistare l'ascoltatore per la sua autenticità. “The Perch” rispetta la tradizione bluegrass (non a caso sono presenti anche strumenti come fiddle, dobro e lap steel) ma guarda avanti e lo fa avvalendosi degli strumenti messi a disposizione dal punk e dall'indie-rock. Non so se i Trainwreck Riders puntano a creare una corrente alternativa rispetto al moderno filone indie ma, certamente, “The Perch” non è il solito disco indie della solita band “alla moda” ma è un album dal sound personale, un viaggio alla scoperta di terre lontane e, allo stesso tempo, un atto d'amore.

Francesco Bove.



Commenti (0)       Foto (0)       Video (0)       Audio (0)


Torna indietro

 
©2008 Pompeilab.com Tutti i diritti riservati - Webmaster