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CHARLIE MANSON

Questa storia crudele ha come scenario la fine degli anni sessanta ed ha come protagonista una comunità hippy statunitense molto particolare: la Family di Charles Milles Manson, Satan Manson, “secondo molti la personificazione del male e della crudeltà”. Ma andiamo per ordine! Manson è vivo e vegeto, ha 74 anni e sta scontando il 42esimo di carcere a Corcoran, nel buco dove finiscono quelli che è meglio dimenticare. Gli sono stati attribuiti 30 omicidi; nel 2012, salvo imprevisti, presenterà la dodicesima domanda per ottenere la libertà vigilata; non ha mai né parlato, né confessato gli omicidi facenti capo alla sua setta. La pace dei sensi dei cittadini dell’America del nord lo vuole in gabbia a marcire e tutti sono contenti. Il suo processo, entrato nella storia degli USA per la sua incredibile lunghezza, inizia nel 1970. Manson si presenta in aula con una X incisa sulla fronte (in seguito la modifica facendola diventare una svastica). Il 29 marzo 1971 il processo si chiude con la condanna a morte di tutti i componenti della "Famiglia", ma nel 1972 lo Stato della California abolisce la pena di morte, e Manson e la sua setta vengono spostati dal braccio della morte al carcere, con pena commutata in ergastolo. Ha un figlio! O meglio, un 41enne disk jockey di Los Angeles, tale Matthew Roberts, nel 2009 ha scoperto di esserlo ed è andato in depressione, tanto che, nel delirio della malattia, ha affermato che il suo eroe è Gandhi. Roberts, adottato in tenera età da una famiglia dell’Illinois, scopre a 11 anni il “fattaccio”. Nel 1997, convinto che il ritrovamento gli avrebbe giovato, comincia la ricerca e viene a sapere di essere il figlio di Adolf Hitler in prigione e vivo negli Stati Uniti del terzo millennio (il tabloid britannico Sun paga e Roberts incassa). A raccontare tutta la storia è la madre, subito scovata attraverso un'agenzia di servizi sociali. Lei (la signoraTerry) e Manson si conobbero nel 1967 a San Francisco durante la famosa «Summer of Love». Durante un'orgia dove furono consumate massicce dosi di droga, la donna fu violentata proprio da Manson; il quale, coerente, ha confermato fin da subito di essere il padre del ragazzo e nelle lettere inviate dopo la scoperta non ha ritenuto folle l’idea di firmarsi con una svastica. Manson è vivo e vegeto; è citato in almeno un centinaio di canzoni, in altrettante opere letterarie, e in una dozzina di buoni film. Manson è vivo nelle idee e nelle situazioni creative di artisti conosciuti, meno conosciuti, bravi, bravissimi, che fanno cagare, che nemmeno è opportuno definirli tali ma che quando scoglionano i fattacci della Family e tutto il sangue di Cielo Drive tutti sentono bene, almeno negli U.S.A. è ancora così. Manson è vivo nei Simpson, nei Griffin, in South Park e in tutto quello che vi viene in mente. Avete pensato? Bene, Manson, la personificazione del male, c’è!

Charles Manson nasce il 12 novembre 1934 a Cincinnati (Ohio). Sua madre, Kathleen Maddox, cresciuta in una famiglia tanto religiosa quanto bigotta, scappa di casa a soli 16 e si da alla prostituzione. "No Name Maddox", poche settimane dopo cambiato in Charles Milles Maddox, fu concepito durante uno dei suoi rapporti occasionali con un certo Colonel Scott. Successivamente la madre sposa un operaio di nome William Manson, da cui Charles prende il cognome. In seguito all'arresto della madre, per problemi legati alla droga e ad alcuni furti, all'età di cinque anni il piccolo Charles viene affidato agli zii (U.S.A - West Virginia); essi, fanatici religiosi, impongono al nipote un'educazione molto dura. Lo zio lo insulta e lo umilia continuamente davanti a tutti; la zia, invece, lo picchia in continuazione, lo umilia come può e cerca solerte di sbarazzarsi di lui dandolo in adozione. A 12 anni scappa e comincia a rubare nei negozi. Non è fortunato il giovane Manson, viene catturato in continuazione e rilasciato grazie alle furberie del caso. Come quando fece fingere ad una conoscente incinta di essere la sua fidanzata; i giudici, suggestionati dal caso (la donna era all’ottavo mese), commutarono la pena detentiva appena inflitta al giovane Manson in semplici arresti domiciliari. Appena rilasciato picchia due donne a distanza di pochi giorni e, riconosciuto e catturato, viene condannato a dieci anni di carcere. Li sconta nel penitenziario dell'isola di McNeil dello Stato di Washington, nel Nord-Ovest degli Stati Uniti. In carcere impara da un detenuto più anziano a strimpellare la chitarra, scrive canzoni e ascolta i Beatles. Rilasciato su cauzione (è il 1967) decide di divenire un musicista Hippy e si trasferisce a San Francisco, in tempo per la Summer of Love, dove raccoglie intorno a sé un gruppo di giovani (sia ragazzi che ragazze) affascinati dal suo carisma, dalla sua chitarra e dalla sua capacità di parlare alla gente. Nasce The Family ("La famiglia"), o anche The Manson Family (appellativo che il vecchio Charles non ha mai gradito). Il quartiere generale di Manson e dei suoi adepti, circa 50 giovanissimi fra motociclisti e hippy, è lo Spahn Ranch, una città fantasma sulle montagne vicino a Los Angeles. Gli abitanti dello Spahn Ranch, un tempo anche set cinematografico per i western anni ‘20 made in Hollywood, formano una comunità Hippy molto particolare. Completamente soggiogati dal carisma di Manson, essi approvano incondizionatamente la visione desolante del loro leader e alla fine della nostra storia alcuni di loro finiranno per uccidere. Manson disprezza i neri; profetizza una guerra interraziale e teme che la vittoria finale possa andare agli inferiori uomini neri. In questo scenario apocalittico, i prescelti della Famiglia guidati dai 5 angeli (lui e i 4 Beatles) avrebbero potuto prendere il potere facilmente; non prima però di aver oltraggiato il volto morto di Liz Taylor (e altri grandi personaggi del cinema americano) con le parole “Helter Skelter”. The Family, sotto la sua attenta guida, sopravvive grazie a furti ed altre attività criminali. Tra una rapina e l'altra, Manson suona la chitarra e fa uso di hashish e LSD. Nel 1968 tenta di realizzare il suo sogno musicale, recandosi in uno studio discografico di Los Angeles, con il supporto economico di Dennis Wilson, batterista dei Beach Boys conosciuto per caso. L'insuccesso non fa altro che accrescere l'ossessione di Charles di diventare un musicista. Un suo brano, Cease to Exist, viene arrangiato dai Beach Boys e inserito nell'album 20/20 (è il 1969 e nessuno sospetta nulla) con un nuovo titolo (Never Learn Not to Love), testi modificati e un differente bridge, cosa che suscita in Manson non poca rabbia nei confronti dell'ex amico.
Ad incastrare Manson e la “Famiglia” sono Vincent Bugliosi, un avvocato di origini italiane, e Linda Kasabian, la ragazza che fa da palo la sera del massacro di Cielo Drive. Bugliosi, dopo molte indagini, riesce a trovare le prove necessarie per incastrare Manson. A cominciare proprio dall’arma del delitto, rivenduta ad un negozio di cianfrusaglie della contea di Los Angeles. La testimonianza della Kasabian inchioda Manson come mandante degli omicidi Tate-LaBianca! Non si conoscono con esattezza i moventi che spinsero la banda di Manson a uccidere. Alcuni specialisti avanzano l'ipotesi che Manson fosse ossessionato dalla fama: non essendo riuscito a diventare una rockstar egli avrebbe scelto l'alternativa più facile: dei folli omicidi che attirassero l'attenzione dell'opinione pubblica. Altri ritengono che Charles, essendo vissuto nella povertà e in mezzo alla strada, odiasse le persone ricche e famose e per questo covasse desideri di vendetta …. Ma andiamo per ordine!

9 agosto 1969 - Bel Air - complesso residenziale - Cielo Drive

Cielo Drive è una bellissima villa di Bel Air, molto grande, isolata. Un posto tranquillo dove far festa la sera è un modo come un altro per vivacizzare l’armonia dell’intorno. Di proprietà di Terry Melcher, artista e produttore musicale nonché figlio di Doris Day che aveva espresso inizialmente interesse nei riguardi di alcune canzoni composte da Manson, ma che successivamente si era rifiutato di scritturarlo come musicista per la Columbia Productions; la villa è per Manson il simbolo del RIFIUTO! Bene, a Cielo Drive la padrona di casa (povera affittuaria direi), la giovane attrice Sharon Tate, ha organizzato una cena con alcuni amici. Quando in una storia muoiono tutti, i fatti possiamo immaginarli, fare brutti sogni insomma. Le testimonianze invece, la realtà processuale per la sera del massacro di Cielo Drive sono: uno schiocco che sembra uno sparo, l’abbaiare subito interrotto di un cane, ed una voce che grida: O mio dio! Ma smette subito per essere sospetta. Il giorno dopo (sono le 08.00 del mattino) il custode della villa fa per aprire il cancello e lo trova socchiuso. Senza domandarsi il perché entra nel parco e nota i fili del telefono tagliati di netto. L’uomo è spaventato ma entra comunque in casa, c’è sangue ovunque, schizzi ed un primo cadavere. Impaurito, corre lontano da quell’orrore e si imbatte in una macchina parcheggiata nel parco con a bordo un altro cadavere, un suo conoscente. I morti di Cielo Drive sono 5: Stephen Earl Parent, un amico del guardiano: ucciso immediatamente a colpi di revolver da Tex Watson (il capo dell’operazione); il primo a morire nella casa è il parrucchiere Jay Sebring, implora invano di lasciar in vita la Tate in quanto incinta, ma viene ferito all’ascella con un colpo di revolver da Tex e finito con una serie di coltellate probabilmente da Susan Atkins. Poi tocca al povero fidanzato della Folger, Wojiciech Frykowski, accoltellato da Susan Atkins e Patricia Krenwinkel, la donna dai capelli bellissimi. Stessa sorte anche per Abigail Folger, figlia del re del caffè, accoltellata ripetutamente dal branco. L'ultima vittima è Sharon Tate, 26 anni, incinta di 8 mesi. Le viene passato del nylon intorno al collo e poi viene accoltellata a morte. Con uno straccio intriso del sangue dell'attrice, Susan Atkins scrive sulla porta dell’irruzione la parola "PIG"; sullo specchio del bagno, invece, vengono trovate le parole “Helter Skelter”. Nessun sopravvissuto alla strage. La notte in cui si consumano gli omicidi, Polanski non è presente (è a Londra per motivi di lavoro legati alla realizzazione del film Rosemary's Baby .. ogni riferimento è puramente causale). Non è mai stato accertato se Manson aspettasse in auto! Restano le parole di Linda Kasabian, l’unica che non è mai entrata nella villa …

10 agosto 1969 -

L’imprenditore Leno LaBianca e sua moglie Rosemary vengono ritrovati morti nella loro casa. Uccisi da 40 coltellate (a testa ovviamente). L’uomo viene trovato con una forchetta conficcata nello stomaco. Sulle pareti viene scritto “Death to pigs” (Morte ai maiali) col sangue delle vittime e sul frigorifero in cucina una storpiatura grammaticale del titolo della canzone dei Beatles .. "Healter Skelter", appunto.
Dopo pochi giorni viene ucciso un insegnante di musica di 34 anni, Gary Hinman, colpevole di aver cacciato alcuni membri della Family dalla sua casa (il 964 Old Topanga Canyon Road). Viene accoltellato ripetutamente e sulla parete tracciata la scritta "Politician Pig", ovvero "Porco politico" (un depistaggio bello e buono)

26 agosto 1969

Donald “Shorty” Shea, uno della Family, colpevole di aver denunciato l'organizzazione e di aver sposato una donna nera. Viene brutalmente ucciso e la sua salma tagliata in nove pezzi.

La storia feroce di oggi è finita!

Tra le altre cose, Manson afferma di essere stato ispirato dai Beatles, più precisamente dalla canzone Helter Skelter; infatti, egli crede di aver individuato nel brano una sorta di "messaggio profetico" a lui indirizzato che gli ordina semplicemente di diffondere il caos. Bene ….
Scritta da Paul McCartney (sebbene porti anche la firma di John Lennon, secondo la convenzione che i due autori rispettarono sempre), il brano appare nell'album The Beatles del 1968, noto come White Album ("album bianco"). La canzone è nota per aver anticipato diversi elementi di generi rock che si sarebbero sviluppati solo nei decenni successivi, come hard rock e heavy metal. L'espressione inglese indica i grandi scivoli di forma elicoidale dei luna park. McCartney (o William Campbell ma questa è un’altra storia) ha l'idea di questa canzone leggendo una recensione di un singolo dei The Who, I Can See For Miles, descritto come la canzone "più cattiva e selvaggia mai registrata", con chitarre distorte, riverberi e voci urlate. La canzone si apre bruscamente con un riff ripetuto di chitarra elettrica molto distorta. Poi inizia la parte vocale di McCartney, aggressiva e a tratti urlata, a cui si unisce, al primo refrain, il resto della strumentazione. Durante le registrazioni del 18 luglio 1968, il gruppo esegue una versione della canzone di 27 minuti e 11 secondi. Essa è lenta e ipnotica, "psichedelica", inadatta. Per la versione dell'album, registrata il 9 settembre, vengono registrate 18 versioni di circa cinque minuti ciascuna, e l'ultima è quella scelta. Alla fine dell'esecuzione, Ringo Starr scaglia via le bacchette della batteria, gridando: «I've got blisters on my fingers!» (Ho le vesciche alle dita!), esclamazione lasciata nella versione definitiva del brano.

“Helter Skelter”

When I get to the bottom I go back to the top of the slide
Where I stop and I turn and I go for a ride
Till I get to the bottom and I see you again
Yeah yeah yeah hey
Do you, don't you want me to love you
I'm coming down fast but I'm miles above you
Tell me tell me tell me come on tell me the answer
Well you may be a lover but you ain't no dancer
Now helter skelter helter skelter
Helter skelter yeah
Ooh!
Will you, won't you want me to make you
I'm coming down fast but don't let me break you
Tell me tell me tell me the answer
You may be a lover but you ain't no dancer
Look out helter skelter helter skelter
Helter skelter ooh
Look out, cos here she comes
When I get to the bottom I go back to the top of the slide
And I stop and I turn and I go for a ride
And I get to the bottom and I see you again
Yeah yeah yeah
Well do you, don't you want me to make you
I'm coming down fast but don't let me break you
Tell me tell me tell me the answer
You may be a lover but you ain't no dancer
Look out helter skelter helter skelter
Helter skelter
Look out helter skelter
She's coming down fast
Yes she is
Yes she is coming down fast
My head is spinning, ooh...
Ha ha ha, ha ha ha, all right!
I got blisters on my fingers!]

Confusamente

Quando arrivo al fondo torno indietro fino alla cima dello scivolo
Dove mi fermo, mi giro e compio un giro
Finché arrivo al fondo e ti rivedo
Non mi vuoi amare, vero?
Sto arrivando veloce ma sono chilometri sopra di te
Dimmi dimmi, dai, dimmi la risposta
Sarai anche un amante, ma non sei un ballerino
Confusamente confusamente
Non vuoi che ti porti, vero?
Sto arrivando veloce ma non lasciare che mi schianti su di te
Dimmi dimmi, dai, dimmi la risposta
Sarai anche un amante, ma non sei un ballerino
Attento, c’è confusione confusione
Attento, sta venendo qui
Quando arrivo al fondo torno indietro fino alla cima
Dello scivolo
Dove mi fermo, mi giro e compio un giro
Finché arrivo al fondo e ti rivedo
Bene, non vuoi che ti porti, vero?
Sto scendendo velocemente, ma non lasciare che ti spezzi
Dimmi dimmi dimmi la risposta
Sarai anche un amante, ma non sei un ballerino
Attento, c’è confusione confusione
Sta scendendo velocemente
Sì sta scendendo
Sì sta scendendo




A cura di bardamù



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